mercoledì 10 marzo 2010

Anamorfosi di una rosa del mio giardino

Anamorfosi - (parola comparsa nel XVII secolo, dal greco ana/morphe “oltre la forma” – tecnica prospettica in cui ciò che si vede non è ciò che sembra.
Essa si basa sul principio dell’inganno dell’occhio e si sviluppa in una “doppia prospettiva”, ossia la medesima immagine viene costruita due volte, la prima proiezione è su un piano perpendicolare al raggio visivo, mentre la seconda è su un piano obliquo rispetto il precedente. Di conseguenza l’immagine “corretta” non è vista ponendosi frontalmente all’opera, ma osservandola di scorcio in modo che l’occhio sia radente al piano.
Se la prospettiva mostra l’uomo, nell’atto del suo collocarsi, al centro del mondo e lo pone come “punto di vista”, l’Anamorfosi produce la “perdita del centro”, ovvero un decentramento dell’essere umano dal luogo da cui si dominano natura e vita.

La visione dell’installazione anamorfica implica un movimento nel tempo e nello spazio durante il quale lo spettatore rimane con lo sguardo sospeso, in bilico tra la formazione e la dissoluzione dell’immagine.
E’ su queste tematiche della percezione del reale e delle illusioni prospettiche, che si concentra la poetica della giovane artista ferrarese Elisa Leonini e proprio attraverso l’Anamorfosi questa artista, collaborando con Ketty Tagliatti, s’innesta nell’ultima fase della realizzazione dell’installazione “Anamorfosi di una rosa del mio giardino 2008-2010” donandole con questa deformazione un potenziamento della percezione visiva attraverso la sorpresa e il mistero dell’apparizione della rosa.




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ostagio n°2 2008

ostagio n°2            2008
dimensioni cm.250x240x29 tecnica : pittura su stoffa, imbottitura di cotone e trapuntatura da materasso

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Ferrara, Fe, Italy
vivo e lavoro in provincia di Ferrara come artista (per tutta una serie di motivi...)